La storia dell’ Associazione Blennius
I primi esperimenti
La costa romagnola, per la sua naturale conformazione, è soggetta al fenomeno erosivo, reso possibile da fattori fisici come vento e moto ondoso, nel corso degli anni, però, gli effetti di questi processi sono stati enfatizzati anche da attività antropiche invadenti. Allo scopo di sfruttare la spiaggia dal punto di vista turistico, le dune di sabbia, che rappresentavano una naturale barriera di rallentamento all’erosione, vennero spianate e la difesa del litorale fu affidata ad opere umane come scogliere di rocce e frangiflutti in cemento posizionate solo su alcuni tratti di costa.
Nel 1983 il Comune di Riccione realizzò, in maniera sperimentale, delle barriere di contenimento subacquee costituite da sacchi di materiale sintetico, riempiti di sabbia e disposte parallelamente alla costa ad una distanza di circa 400 metri dalla riva per circa 700 metri di lunghezza . Gli effetti furono modesti, così nel 1987 venne aggiunta una seconda barriera soffolta, più lunga della precedente, a 200 m dalla riva. Con il tempo la creazione della barriera soffolta si è dimostrata una buona soluzione, portando effetti positivi al contrasto dell’erosione, con un ridotto impatto ambientale.
Nel 2011 la Cooperativa Bagnini di Riccione ha promosso e finanziato una campagna di monitoraggio della barriera soffolta, al fine di osservare l’integrità dei sacchi e lo stato di compattezza della struttura stessa, più volte venuta meno negli anni per effetto dell’usura dei movimenti marini e per l’incuria delle attività di pesca nella zona.
Scoperta dell’Oasi sommersa e nascita del progetto “Mare nascosto”
In seguito ai monitoraggi, effettuati da subacquei esperti, per la verifica della compattezza e della stabilità di quest’ultima, è stato evidenziato un altro insospettabile aspetto: la colonizzazione dell’intera struttura da parte di una grande varietà di forme di vita. L’habitat venutosi così a costituire ha determinato la formazione di una vera e propria oasi marina, la cui conservazione e protezione sono state la ragione della nascita di Blennius. Nel 2011 la Cooperativa Bagnini di Riccione ha promosso e finanziato una campagna di monitoraggio della barriera soffolta al fine di osservare l’integrità dei sacchi e lo stato di compattezza della struttura stessa, più volte venuta meno negli anni passati per effetto dell’usura dei movimenti marini e per l’incuria delle attività della pesca nella zona.